Municipium
Descrizione
Domenica scorsa, 23 luglio, nella splendida corte di Palazzo Caetani si è conclusa la nona edizione del Festival Internazionale di Cortometraggio e, come di consueto, la serata finale è stata ricca di emozioni legate alla proclamazione dei vincitori.
La giuria, composta da Karin Proia (attrice e regista), Raffaele Buranelli, (attore, regista e produttore), Christian Angeli (regista e docente di “Tecniche di documentazione visiva” alla RUFA di Roma), Chiara Guida (giornalista e critica cinematografica) e Matteo Di Simone (sound designer e fonico di mix) ha decretato i seguenti vincitori:
“Miglior film” il cortometraggio “The Devil”, del giovane regista polacco Jan Bujnowski, “per la capacità di giocare con vari registri, sorprendendo lo spettatore e toccando temi forti, mantenendo sempre buon gusto e poesia”.
Il regista ha inviato i suoi ringraziamenti attraverso un videomessaggio in cui ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento.
“Il Gran Premio della Giuria-Miglior regia” è invece andato a “Datsun”, cortometraggio neozelandese di Mark Albiston, “per l’uso consapevole del mezzo cinematografico che costruisce il racconto con maestria, suggestive trovate visive e un’ineccepibile direzione degli attori.”
Menzioni speciali:
– “Busan, 1999” di Thomas Percy Kim, “per la semplicità con cui si affrontano i temi della distanza tra madre e figlia, il senso di malinconia e rimorso, posti con tatto e grazia.”;
– al Soggetto di “Things unheard of” di Ramazan Kiliç, “per la determinazione con cui un evento nefasto viene trasformato in lotta politica da una ragazzina, attraverso un oggetto “scartato”.”;
– alla Fotografia di “Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano, “per l’uso suggestivo ed espressivo della luce e delle inquadrature”.
Il premio al “Miglior interprete”, attribuito da MOBilitazioni Artistiche, associazione che cura l’organizzazione del festival, è andato all’attrice francese Andréa Bescond, coprotagonista di “Périphérie” di Thibault Bru.
Il “Premio del Pubblico” presente durante le serate è andato a favore del filippino “Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano.
Prerogativa del Cisterna Film Festival è anche quella di affiancare al cinema altre forme di arte ed in questa edizione grande spazio lo ha avuto la fotografia, con la mostra “Mente gomitolo appeso” di Vanessa Pistilli, autrice del manifesto 2023.
Appuntamenti fuori concorso sono stati quelli di sabato con la presentazione del romanzo “Raudo e i cuori nel caffè” dell’attore Giovanni Anzaldo e di domenica in cui l’attrice e regista Karin Proia ha tenuto un workshop per allievi attori.
Il Festival Internazionale del Cortometraggio è organizzato dall’Associazione Mobilitazioni Artistiche, con la direzione artistica di Cristian Scardigno, la direzione esecutiva di Marianna Cozzuto e il partenariato del Comune di Cisterna di Latina.
La giuria, composta da Karin Proia (attrice e regista), Raffaele Buranelli, (attore, regista e produttore), Christian Angeli (regista e docente di “Tecniche di documentazione visiva” alla RUFA di Roma), Chiara Guida (giornalista e critica cinematografica) e Matteo Di Simone (sound designer e fonico di mix) ha decretato i seguenti vincitori:
“Miglior film” il cortometraggio “The Devil”, del giovane regista polacco Jan Bujnowski, “per la capacità di giocare con vari registri, sorprendendo lo spettatore e toccando temi forti, mantenendo sempre buon gusto e poesia”.
Il regista ha inviato i suoi ringraziamenti attraverso un videomessaggio in cui ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento.
“Il Gran Premio della Giuria-Miglior regia” è invece andato a “Datsun”, cortometraggio neozelandese di Mark Albiston, “per l’uso consapevole del mezzo cinematografico che costruisce il racconto con maestria, suggestive trovate visive e un’ineccepibile direzione degli attori.”
Menzioni speciali:
– “Busan, 1999” di Thomas Percy Kim, “per la semplicità con cui si affrontano i temi della distanza tra madre e figlia, il senso di malinconia e rimorso, posti con tatto e grazia.”;
– al Soggetto di “Things unheard of” di Ramazan Kiliç, “per la determinazione con cui un evento nefasto viene trasformato in lotta politica da una ragazzina, attraverso un oggetto “scartato”.”;
– alla Fotografia di “Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano, “per l’uso suggestivo ed espressivo della luce e delle inquadrature”.
Il premio al “Miglior interprete”, attribuito da MOBilitazioni Artistiche, associazione che cura l’organizzazione del festival, è andato all’attrice francese Andréa Bescond, coprotagonista di “Périphérie” di Thibault Bru.
Il “Premio del Pubblico” presente durante le serate è andato a favore del filippino “Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano.
Prerogativa del Cisterna Film Festival è anche quella di affiancare al cinema altre forme di arte ed in questa edizione grande spazio lo ha avuto la fotografia, con la mostra “Mente gomitolo appeso” di Vanessa Pistilli, autrice del manifesto 2023.
Appuntamenti fuori concorso sono stati quelli di sabato con la presentazione del romanzo “Raudo e i cuori nel caffè” dell’attore Giovanni Anzaldo e di domenica in cui l’attrice e regista Karin Proia ha tenuto un workshop per allievi attori.
Il Festival Internazionale del Cortometraggio è organizzato dall’Associazione Mobilitazioni Artistiche, con la direzione artistica di Cristian Scardigno, la direzione esecutiva di Marianna Cozzuto e il partenariato del Comune di Cisterna di Latina.
Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2024, 12:29